giovedì 12 dicembre 2024

IMPIANTO EOLICO OFFSHORE OTRANTO-LEUCA DELLI NOCI LO DICA CHIARAMENTE: STA COL SALENTO O CON L’INVASORE? Intervento di Paolo Pagliaro

Un progetto colossale, che ricordiamo prevede l’installazione di 73 pale eoliche alte 315 metri, a soli 14 chilometri dalla costa, nello specchio di mare antistante i comuni di Otranto, Uggiano, Santa Cesarea Terme, Castro, Diso, Andrano, Tricase e Castrignano del Capo (Leuca). A questo si aggiunge una serie di opere di connessione a terra con la rete elettrica nazionale. Nella zona di La Fraula è previsto l’approdo, con lavori che comprendono una trivellazione e un cavidotto interrato di circa 1,5 chilometri tra la buca giunti e la stazione di trasformazione a Porto Badisco (una palazzina di due piani). Inoltre, è previsto un ulteriore cavidotto interrato di circa 39 chilometri, che collegherà la stazione lato mare con quella di trasformazione e, successivamente, con la stazione elettrica Terna a Galatina.
Queste opere attraverseranno territori ricchi di reperti archeologici e di straordinario valore paesaggistico, coinvolgendo ben 12 Comuni: Galatina, Cutrofiano, Corigliano d’Otranto, Melpignano, Maglie, Muro Leccese, Palmariggi, Giuggianello, Minervino di Lecce, Uggiano la Chiesa, Otranto e Santa Cesarea Terme.
Da oltre tre anni ci battiamo contro questo “mostro” che minaccia il nostro mare e la nostra terra, attraverso manifestazioni e la mobilitazione di un intero territorio che si ribella a questa invasione. Le delibere di ben 72 Comuni e il NO espresso dall’Assemblea dei sindaci della Provincia di Lecce testimoniano una chiara opposizione. Anche in Consiglio Regionale conduco questa battaglia da anni, con il fermo obiettivo di non permettere che la volontà del Salento e dei suoi cittadini venga calpestata.
Adesso contestiamo fortemente il parere – seppur non vincolante, ma di fatto favorevole – rilasciato il 6 dicembre dalla sezione Transizione Energetica dell’Assessorato guidato da Alessandro Delli Noci, nell’ambito del procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA). È vero che la decisione finale spetta al Ministero, ma è altrettanto vero che il Ministero richiede un parere alla Regione. Ed è quantomeno singolare che a esprimersi non sia stato l’Assessorato all’Ambiente, che ha competenza diretta in materia, bensì quello allo Sviluppo Economico.
L’assessore Delli Noci, evidentemente punto sul vivo, ha replicato in maniera scomposta alle nostre fondate critiche. Vorrei ricordargli che mi occupo di questi temi e della difesa del Salento da quando lui aveva i calzoni corti. Noi siamo in battaglia ogni giorno, altro che campagna elettorale! Se c'è qualcuno che sta facendo propaganda utilizzando i sistemi del potere, è proprio lui. Gli chiedo, dunque, di smettere con le frecciatine e di rispondere chiaramente: è favorevole o contrario all’impianto offshore di Odra? Stiamo parlando di 73 pale galleggianti, alte 315 metri, che verrebbero collocate davanti a una delle coste più belle d’Italia.
Peraltro, non c'è ancora certezza su eventuali compensazioni economiche o ambientali per il territorio. La parola “compensazioni” sembra solo un’esca per cercare di convincere i sindaci contrari al progetto. Ma quando mettiamo sui due piatti della bilancia lo sfregio paesaggistico, certo e irreversibile, e i vantaggi, solo ipotetici, non abbiamo dubbi: la difesa e la salvaguardia del nostro patrimonio di bellezza e cultura sono priorità assolute.
Non siamo disposti a svenderci alle multinazionali che pretendono di imporre progetti inaccettabili. Questo progetto impatterebbe su una costa di inestimabile valore paesaggistico, storico e archeologico, un patrimonio che dovrebbe essere tutelato e non sacrificato. Noi non ci pieghiamo, né per un piatto di lenticchie, né per tutto l'oro del mondo.



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