Il Barocco leccese, con le sue facciate di pietra dorata che sembrano danzare sotto il sole del Salento, non è solo un’espressione artistica, ma un simbolo di identità, storia e comunità. L’avvio del percorso per il riconoscimento come patrimonio mondiale Unesco, iniziato nel 2023, rappresenta un’opportunità straordinaria per Lecce e la Puglia, ma anche una sfida che richiede visione, coordinamento e innovazione. Come esperto di politiche culturali, propongo una strategia politica concreta per garantire il successo di questa candidatura, trasformando il Barocco leccese in un volano per lo sviluppo culturale, economico e sociale del territorio.
- La cabina di regia esistente deve evolversi in un Comitato del Barocco Leccese, con rappresentanti di Regione, Provincia, Comune, università (come Unisalento), associazioni culturali, imprese turistiche e cittadini. Questo comitato avrà il compito di coordinare la redazione del dossier Unesco, garantendo trasparenza e inclusività. Per evitare frammentazioni, suggerisco un modello di governance ispirato al “Patto per la Cultura” di Torino, con incontri trimestrali pubblici e una piattaforma digitale per raccogliere proposte dai cittadini.
- Il dossier Unesco non deve limitarsi a descrivere il Barocco come un insieme di monumenti, ma raccontarlo come un’eredità viva. Propongo di coinvolgere intellettuali, artisti e storyteller locali per creare una narrazione che intrecci la storia del Barocco con la cultura immateriale del Salento: dai miti della pietra leccese alle tradizioni artigianali. Collaborazioni con registi o piattaforme come Netflix per documentari sul Barocco potrebbero amplificare la visibilità internazionale, mentre un concorso per giovani creativi (fotografi, scrittori, videomaker) stimolerebbe il coinvolgimento delle nuove generazioni.
- Il successo della candidatura dipende dalla capacità di attrarre risorse. Propongo un Fondo per il Barocco, finanziato da contributi pubblici (Regione, Ministero della Cultura) e privati (imprese turistiche, fondazioni bancarie come Fondazione Puglia). Il fondo supporterà restauri, digitalizzazione del patrimonio (es. tour virtuali in 3D) e progetti educativi. Per incentivare i privati, si potrebbero offrire sgravi fiscali o sponsorizzazioni ufficiali nel dossier Unesco, sul modello delle partnership per Matera 2019.
- Come suggerito dalla Regione, l’inserimento del Barocco nell’Atlante dei cammini e itinerari culturali è cruciale. Propongo di sviluppare un Cammino del Barocco, un itinerario che colleghi Lecce ad altri centri salentini (Galatina, Nardò, Gallipoli) con tappe nei principali monumenti barocchi. Questo percorso, promuovibile tramite app e guide multilingue, attirerebbe turisti culturali e rafforzerebbe la candidatura dimostrando la diffusione regionale del patrimonio.
- La comunità locale deve sentirsi protagonista. Propongo un programma educativo nelle scuole salentine, con laboratori sul Barocco e visite guidate gratuite per studenti. Parallelamente, campagne di comunicazione sui social media, con hashtag come #BaroccoUnesco, coinvolgerebbero i cittadini nella promozione globale. L’Università del Salento potrebbe ospitare un ciclo di conferenze internazionali per posizionare Lecce come hub di studi sul Barocco.
- Cultura: Rafforzamento dell’identità salentina e maggiore consapevolezza del patrimonio.
- Economia: Incremento del turismo culturale, con ricadute su ospitalità, artigianato e servizi.
- Sociale: Maggiore coesione comunitaria grazie al coinvolgimento di giovani, associazioni e imprese.
- Internazionale: Posizionamento della Puglia come leader nella conservazione del patrimonio barocco.